Sabato 1 luglio ore 21

Varese, Auditorium Liceo Musicale

"Visioni Fuggitive"


Ensemble I SOLISTI AMBROSIANI

Tullia Pedersoli, soprano

Davide Belosio, violino

Emma Bolamperti, clavicembalo


Amore e morte, sogno e realtà si avvicendano in un programma che tocca le corde profonde del sentimento... 

Autore dopo autore, nota dopo nota, l’ascoltatore si ritrova immerso in un viaggio che lo conduce a ritrovare, nei brani proposti, tematiche e sentimenti che tornano, ieri come oggi, a porre i loro interrogativi all’animo umano.

 Composte forse a Venezia per gli allievi del Conservatorio presso cui Porpora insegnò per alcuni anni, le Dodici cantate op. 1 furono pubblicate a Londra nel 1735, con la dedica al Principe Elettorale di Hannover, nella cui corte Porpora aveva precedentemente prestato servizio. Pietra miliare nell’arte del canto settecentesca, queste cantate rappresentano magistralmente quell’arte di cui Porpora fu maestro insuperato, grazie al sapiente e raffinato trattamento della voce. Non a caso, fra i suoi allievi, si ricordano il Senesino, Farinelli e Porporino.

L’abilità del compositore nel coniugare la lingua italiana alla musica era all’epoca nota in ambito internazionale e le sue cantate godettero di ampio apprezzamento, in particolar modo per l’efficacia dei recitativi, il buon gusto e lo stile prettamente vocale delle arie.

 

Appartenenti al genere della musica descrittiva e vicine a Porpora per il gusto dell’ornamentazione, le due celebri Sonate di Tartini sono da sempre fra i brani più frequentati del repertorio per violino; troppo spesso proposte con criteri esecutivi eredi della tradizione romantica e novecentesca (rimaneggiate negli accompagnamenti ed eseguite su strumenti moderni), ritrovano nell’esecuzione dei Solisti Ambrosiani la freschezza e trasparenza originarie.

 

N. PORPORA (1686-1766):

Cantata per soprano, violino e b.c.

“D’amore il primo dardo”

Affettuoso – Recitativo – Allegro

 

Cantata per soprano e continuo

“Nel mio sonno almen talora”

Lento – Recitativo – Andantino

 

Cantata per soprano, violino e b.c.

“Già la notte s’avvicina”

Adagio – Recitativo – Allegretto

 

G. TARTINI (1692-1770):

 Sonata in sol minore per violino e continuo

"Il trillo del diavolo”

Larghetto Affettuoso – Tempo giusto – Sogni dell’autore – Andante allegro assai – Adagio

 

Sonata in Sol minore per violino e continuo

"Didone abbandonata”

Affettuoso - Presto - Allegro

 

 

I Solisti Ambrosiani sono un ensemble italiano specializzato nel repertorio antico e nell’esecuzione filologica su strumentazione originale, fondato nel 2008 da Tullia Pedersoli e Davide Belosio.

Il gruppo trova nel temperamento dei singoli componenti e nella flessibilità della formazione – dal duo alla piccola orchestra da camera – la propria cifra stilistica. Da qui il nome “I Solisti Ambrosiani”, anche in omaggio alla grande figura di S. Ambrogio, “uomo spirituale che ebbe un alto concetto della musica”.

L’ensemble, forte degli unanimi consensi di critica e pubblico, ha dato vita nel 2012 al Festival Musica Sibrii, di cui cura la direzione artistica, organizzando concerti di musica antica nei luoghi artisticamente più significativi del Seprio (antico feudo). Ogni anno la manifestazione ospita anche importanti artisti esterni, divenendo così occasione di scambio e crescita culturale. Il Festival ha ricevuto più volte il Patrocinio di: Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo, Ministero dell’Interno, Presidenza del Consiglio dei Ministri, Medaglia di Rappresentanza del Presidente della Repubblica nonché l’Adesione presidenziale.

I Solisti Ambrosiani sono stati più volte ospiti di prestigiosi festival e stagioni musicali, tra cui la XXXIV edizione di Segni Barocchi Foligno Festival, Todi Musica Antica Festival “Paolo Antonio Rolli”, LakeComo Festival, XIV Edizione, Settimana della Cultura, più volte European Heritage Days ed altri. L’ensemble ha effettuato diverse incisioni discografiche, ottimamente recensite dalla critica di settore, fra cui la recente registrazione dell’intermezzo “La Dirindina”, nella duplice versione di D. Scarlatti e di G. B. Martini (in prima mondiale), (Edizioni Bongiovanni 2016).